– Saturnino Gasparini –
Diversi tumori benigni o maligni, di natura melanocitaria o non, possono insorgere a livello dell’apparato ungueale provocando alterazioni distrofiche e di colore della lamina. La valutazione dermoscopica della lamina ungueale può fornire indicazioni utili per la diagnosi e la gestione di queste neoformazioni, in particolare per la diagnosi precoce del melanoma ungueale. Considerato che gran parte dei melanomi ungueali si presentano sotto forma di una melanonichia longitudinale, particolare attenzione deve essere posta nella valutazione delle pigmentazioni della lamina.
L’indagine dermoscopica mediante l’osservazione e la valutazione di differenti pattern può essere utile nella diagnosi differenziale delle lesioni pigmentate della lamina ungueale sia
di origine melanocitaria che non melanocitaria.
La melanonichia striata, dovuta a semplice deposizione di pigmento melanico, rappresenta una osservazione frequente e normale nei soggetti di razza scura mentre il suo rilievo negli individui di razza bianca può indicare la presenza di una lesione melanocitaria della matrice, talora di natura maligna.
La lentigo si presenta dermoscopicamente come una banda longitudinale della lamina caratterizzata da pigmentazione omogenea, di colore dal marrone tenue al grigiastro.
I nevi melanocitici presentano aspetto simile ma la banda appare più pronunciata e costituita da una serie di linee pigmentate parallele e contigue, di colore marrone omogeneo, che rispettano l’interspaziatura e l’orientamento longitudinale.
Nel melanoma ungueale, prima ancora che compaiano grossolane alterazioni della lamina, la dermoscopia della banda mostra come lo spessore, la carica di pigmento e l’andamento parallelo delle line pigmentate che la costituiscono siano perturbati fino a perdere parte della tipica morfologia a banda longitudinale delle lesioni melanocitarie benigne. Nelle fasi precoci, quando ancora il decorso parallelo-longitudinale appare conservato, le linee pigmentate appaiono comunque spesse e costituite da depositi di pigmento grossolani, disomogenei, di tonalità decisamente bruno-nerastra, con presenza di strutture irregolari, a morfologia puntiforme/globulare, e di strie. Talvolta, a livello della cuticola, è possibile rilevare il “micro-segno di Hutchinson”.
La demoscopia risulta utile anche nella identificazione delle pigmentazioni da stravaso ematico che possono talora essere difficili da distinguere clinicamente da quelle melanocitarie. Le emorragie subungueali presentano infatti caratteristiche dermoscopiche molto differenti da queste ultime, caratterizzandosi per la presenza di grossolane aree pigmentate rosso-bluastre, di forma irregolarmente ovalare, con margini netti ed associate a pigmentazioni satelliti puntiformi o globulari rossastre.
Nel corso della presentazione vengono sottolineati anche gli aspetti dermoscopici di altre neoformazioni che possono interessare l’apparato ungueale e che talvolta entrano in diagnosi differenziale con quelle di natura melanocitaria.